Giovani e Social Network
Sta nascendo un nuovo comportamento sociale. I genitori non temono più la prima uscita dei figli il sabato sera, ma l’affacciarsi per la prima volta ai nuovi social network. E’ una nuova conquista dei giovani e dei meno giovani, molti genitori non sanno come comportarsi.
Il pregiudizio verso questo strumento è ancora elevato, sorgono timori di vedere i figli cadere in una trappola posta da qualche malintenzionato. Vediamo allora di stilare un vademecum che possa aiutare i genitori ad affrontare questo ingresso dei figli sui social network.
Innanzitutto, la prima regola è quella di non rovistare nei file o nel profilo personale di vostro figlio. Questo comportamento, che per mia esperienza clinica è ancora presente (se non di più di qualche lustro fa) non solo non risolverà eventuali problemi, ma minerà la caratteristica più importante del rapporto genitori – figli: la fiducia. La nuova generazione ha inoltre una notevole dimestichezza con l’informatica di consumo, e ci si accorge facilmente, in vari modi, se una persona è entrata nel nostro profilo privato senza consenso.
La cosa migliore è creare un rapporto di fiducia con il proprio figlio, sentimento che va costruito giorno dopo giorno. Il ragazzo deve percepire i genitori come degni di fiducia. Deve percepire che i genitori sono alleati nel suo tentativo di affacciarsi al mondo. Oggi più che mai l’immagine sociale è importante, e i nostri figli capiscono presto (e danno troppa importanza) all’immagine che costruiscono di sé su Facebook o twitter. Possono soffrire moltissimo per un’amicizia virtuale che non viene confermata, per un commento negativo, per non essere invitati ad un gruppo.
Il gruppo dei pari oggi si è trasferito anche sulla rete, generando alleanze, dinamiche relazionali, fantasmi, che sono importanti quanto le relazioni reali: le relazioni virtuali arricchiscono, si compenetrano, vengono influenzate e influenzano quelle reali. Mi spingo a dire di più: non c’è più distinzione tra reale e virtuale. Il problema ovviamente, si presenta maggiormente per gli adolescenti che hanno problemi comportamentali e difficoltà a farsi degli amici, o che sono depressi. Questi potrebbero essere più propensi a utilizzare i social media in modo negativo, tanto da mostrare atteggiamenti aggressivi.
Su Developmental Psychology, è apparsa una ricerca interessante a riguardo. E’ stata condotta una ricerca su 172 ragazzi tra i 13 e 14 anni. Prima di tutto si è valutata la qualità e la quantità delle relazioni dei vari ragazzi in età adolescenziale, successivamente, circa otto anni dopo, le interazioni e la qualità delle amicizie sono state ri-analizzate tramite Facebook e MySpace.
Si è notato che i giovani più adeguati socialmente durante l’adolescenza avevano una maggiore probabilità di utilizzare i social network a 20 anni, indipendentemente da età, sesso, etnia o dal reddito dei genitori, e che, nel complesso, i modelli di qualità di amicizia e di adeguamento comportamentale adolescenziale continuato in età adulta. A differenza dei ragazzi con problemi sociali, i quali risultano meno inclini a usare mezzi di comunicazione on-line.