La Dipendenza Affettiva
“Qual è la condizione psicologica disadattiva che più ti capita di affrontare presso il tuo studio di Psicoterapia?” Ecco, che se fosse questa la domanda che mi fosse rivolta non avrei dubbi a rispondere, come molti miei pazienti sanno: la Dipendenza Affettiva.
Tale è l’estrema diffusione di questo disagio psichico, almeno nella popolazione dell’Italia centrale che mi capita di osservare durante l’arco lavorativo, che ho appena scritto un libro sull’argomento. Più avanti nell’articolo vi dirò come averlo gratis scaricandolo per intero sul mio sito internet. Ora vi racconto invece di cosa si tratta.
Questa patologica forma d’amore è una condizione relazionale negativa caratterizzata da un’assenza cronica di reciprocità nella vita affettiva e nelle sue varie manifestazioni, in cui il soggetto dipendente diviene “donatore” a senso unico e vive il legame con l’altro non solo come riempimento dei propri vuoti affettivi ma come unico scopo della propria esistenza, sperimentando un profondo malessere piuttosto che serenità e appagamento.
Ci si riferisce più comunemente al concetto di dipendenza affettiva come al legame sentimentale disfunzionale esistente in un rapporto di coppia, in una relazione amorosa, tuttavia esso riguarda di frequente anche rapporti tra genitori e figli, se non tra fratelli, tra amici ecc.
Pur non trattando nello specifico di dipendenza affettiva, si rimanda alla voce “Disturbo dipendente di personalità” del DSM-IV-TR (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders). Di seguito i criteri necessari per la diagnosi:
Una situazione pervasiva ed eccessiva di necessità di essere accuditi, che determina comportamento sottomesso e dipendente e timore della separazione, che compare nella prima età adulta ed è presente in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
- ha difficoltà a prendere le decisioni quotidiane senza richiedere una eccessiva quantità di consigli e rassicurazioni
- ha bisogno che altri si assumano le responsabilità per la maggior parte dei settori della sua vita
- ha difficoltà ad esprimere disaccordo verso gli altri per il timore di perdere supporto o approvazione.
Nota: Non includere timori realistici di punizioni
- ha difficoltà ad iniziare progetti o a fare cose autonomamente (per una mancanza di fiducia nel proprio
giudizio o nelle proprie capacità piuttosto che per mancanza di motivazione o di energia)
- può giungere a qualsiasi cosa pur di ottenere accudimento e supporto da altri, fino al punto di offrirsi per
compiti spiacevoli
- si sente a disagio o indifeso quando è solo per timori esagerati di essere incapace di provvedere a se
stesso
- quando termina una relazione stretta, ricerca urgentemente un’altra relazione come fonte di accudimento
e di supporto
- si preoccupa in modo non realistico di essere lasciato a provvedere a se stesso.
La dipendenza affettiva (o love addiction) rappresenta una particolare forma di disagio psicologico che può potenzialmente celarsi anche per l’intera vita di una persona, alimentando spesso altre gravi problematiche di tipo fisico e relazionale.
Schiva e inibita, la persona dipendente si sente indifesa, estremamente vulnerabile, incapace di prendere decisioni autonomamente, delega dalle più piccole alle più importanti scelte di vita, ha un comportamento sottomesso, un costante bisogno di conferme e rassicurazioni, si presta a comportamenti umilianti e degradanti pur di non perdere l’affetto del partner, non è in grado di condurre adeguatamente la propria esistenza senza qualcuno che si prenda cura di lei, vive nel terrore di essere abbandonata e non riesce a reagire in modo funzionale quando si trova ad affrontare il termine di una relazione.
Una prima caratteristica della dipendenza affettiva è proprio la difficoltà a riconoscere i propri bisogni e la tendenza a subordinarli a quelli dell’altro. La relazione diviene spesso una forma di sofferenza: il benessere emotivo, a volte anche la salute e la sicurezza, vengono messi a rischio per la gratificazione altrui; l’impegno dovuto al mantenimento del rapporto si trasforma in devozione e sacrificio incondizionati, il dispendio di energie è tale da precludere attività e interessi autodeterminati rivolti al proprio soddisfacimento e al raggiungimento di obiettivi personali.
La seconda caratteristica è un atteggiamento negativo verso il Sè. Queste persone sono inclini a sperimentare profondi sensi di inadeguatezza e di colpa, strutturano una personalità fittizia, compiacente, arrendevole, esclusivamente volta all’accettazione, cercano di colmare le proprie mancanze e insicurezze mantenendo spasmodicamente una relazione il più possibile stabile e duratura anche se deleteria.
Inoltre un elemento comune ad ogni rapporto dipendente è la paura del nuovo, la chiusura al cambiamento, un cieco mantenimento dello “status quo”, aggrappandosi strenuamente ad una relazione dannosa e immutabile, che resta stagnante nelle sue dinamiche piuttosto che evolversi e adattarsi ai continui cambiamenti cui ogni rapporto di coppia, nel tempo, è chiamato.
Le immancabili situazioni di delusione e risentimento sono vissute con terrore ed è così che, nell’angoscia di crinare e compromettere irrimediabilmente il rapporto, il circolo vizioso di sottomissione riparte, spesso amplificato.
Perché è così comune nella nostra società? Sicuramente per motivi storico-culturali, almeno per quanto riguarda la donna; la dipendenza affettiva è frutto di condizionamenti sociali, psicologici, religiosi, che hanno portato alla formazione di pensieri e convinzioni devianti. Tali convinzioni producono una diminuzione dell’autostima e dell’amor proprio.
N’altra concausa da non trascurare il ruolo delle figure di accudimento primarie (normalmente il babbo e la mamma) nella formazione di tali rappresentazioni mentali, o un modello di coppia disfunzionale osservato e interiorizzato sin dall’infanzia. Compito della Psicoterapia in questo caso è lo sviluppo di un amor proprio e di una maggiore autostima per far riuscire l’individuo ad accettare l’eventuale fine del rapporto – ove necessario – e la futura costruzione di una relazione mutualmente appagante.
Se volete saperne di più potete leggere il mio libro “La Dipendenza Affettiva” scaricabile gratuitamente da qui:
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Buona lettura!