Un’altra Strage Per Lo Stress Da Licenziamento
L’ennesima strage negli Stati Uniti per chi è minacciato di perdere il posto di lavoro.
Questa volta è accaduto a Manchester, nel Connecticut, a opera di Omar Thornton, un camionista di 34 anni, che si sarebbe suicidato dopo essere stato accerchiato dalla polizia.
Thornton lavorava presso la Hartford Distributors, uno dei più importanti distributori di birra e vino dello stato. Era stato richiamato per un chiarimento disciplinare, quando ha impugnato una pistola semi-automatica calibro 223 e si è messo a sparare, uccidendo otto persone.
In funzione dell’attuale crisi economica, del contesto lavorativo italiano, della predisposizione individuale allo stress e delle caratteristiche intrinseche del lavoro non è sbagliato concludere che il solo fatto di svolgere una qualunque attività lavorativa è di per sé stressante.
Tuttavia, analizzando l’eziologia del fenomeno dello stress occupazionale è possibile individuare alcune caratteristiche che rendono una mansione maggiormente stressante rispetto a un’altra.
Infatti, come già detto, eccessivi carichi di lavoro, pause poco frequenti, lavoro a turni, mansioni frenetiche o routinarie, eccessiva burocrazia, mancanza di potere decisionale, troppe responsabilità, bassi salari, troppi rischi lavorativi, bassi livelli di soddisfazione, rappresentano alcune delle caratteristiche che contribuiscono a rendere una mansione disagevole dal punto di vista psicologico.
Da quanto detto appare chiaro che i livelli più alti di stress corrispondono a qualifiche non dirigenziali, come gli operai o i semplici impiegati, in quanto questi soggetti da un lato non hanno “valvole di sfogo” e dall’altro devono subire i processi lavorativi e le imposizioni dei superiori senza poter intervenire nel processo decisionale.
D’altro canto esistono altre condizioni caratterizzanti l’attività lavorativa cui viene assegnato un valore protettivo (gratificazione, potere decisionale, salari elevati, pause frequenti, buone prospettive di carriera, brevi orari di lavoro, rischi lavorativi lievi o irrilevanti, ecc.); se queste situazioni riescono a bilanciare le condizioni sfavorevoli, allora anche una mansione ad alto rischio può risultare meno nociva.
Infine, non va dimenticato che una variabile determinante nella genesi del processo di stress è rappresentata dall’ambiente lavorativo; è dimostrato infatti che in quelle aziende in cui esiste una buona qualità della vita per il lavoratore (prospettive di carriera, politiche familiari, attenzione verso i dipendenti, orari flessibili, ecc) sono presenti livelli di stress inferiori alla media.
Inoltre, l’attuazione di programmi preventivi di supporto psicologico e di gestione dello stress riduce del 50% gli errori sul lavoro e aiuta ad aumentare la produttività e a ridurre l’assenteismo.